Banca raggira un dipendente del Ministero della Difesa: a Milano recuperati da TutelaTi oltre 22 mila euro

Aveva chiesto l’estinzione anticipata della cessione del quinto e la sua banca non lo aveva nemmeno avvisato dei suoi diritti e del rimborso che gli sarebbe spettato: circa 22mila euro. Cifra che però è stata recuperata grazie all’Associazione Consumatori Tutelati e restituita all’ignaro cittadino. Ammontavano a otto le pratiche, tutte appartenenti a un dipendente del Ministero della Difesa di Milano, nei confronti di vari istituti finanziari del capoluogo lombardo.
Per il momento ne sono state recuperate 5 e le cifre in questione sono davvero esorbitanti: si parla si 1.104 euro riavuti da Emil Banca Credito Cooperativo, 4.713 euro da Intesa San Paolo e 16.573 euro, 2.296 euro e 2.500 euro restituiti da Barclays Bank.

Sono tutte somme che spettavano per legge al lavoratore e che corrispondevano ai rimborsi dovuti nel caso di estinzione anticipata della cessione del quinto. Può capitare infatti che, in qualsiasi momento e per qualsiasi motivo, chiunque abbia richiesto e ottenuto il finanziamento decida di estinguere anticipatamente il contratto e di iniziarne uno nuovo. In questo caso, le Banche sono tenute al rimborso delle spese sostenute in proporzione agli anni che si sono pagati anticipatamente.
L’unica regola da seguire è dettata dall’articolo 39 del DPR 180 del 5 gennaio 1950, che determina la tempistica con cui si può procedere con un nuovo finanziamento: bisogna attendere il 40% del piano di ammortamento, prima di procedere al rinnovo. In altre parole, è vietato contrarre una nuova cessione prima che siano trascorsi due anni dall’inizio della cessione stipulata per un quinquennio o almeno quattro anni per quelle della durata decennale.
Tutto questo non è accaduto e così l’uomo, un dipendente del Ministro della Difesa, non solo ha visto ledere i suoi diritti, ma è stato anche messo di fronte a richieste di spese con costi di gestione e commissione esagerati: le cifre, tutte scoperte grazie a un’analisi approfondita delle varie voci che componevano il contratto eseguita dall’associazione consumatori, ammontavano a 6.116 euro di spese accessorie (il compenso dell’agente per il solo fatto di aver fatto firmare il contratto), 5.388 euro di commissioni bancarie e 1.374 euro di polizza assicurativa.

Il rimborso da parte delle banche in caso di estinzione anticipata della cessione del quinto è un dovere imposto dalla legge, mentre per i consumatori è un diritto che cade in prescrizione dopo 10 anni. È importante dunque rivolgersi a un’associazione esperta per ottenere il conteggio esatto del proprio rimborso. TutelaTi mette a disposizione i propri esperti senza alcun anticipo di spesa e nessun onere da saldare se l’operazione non va a buon fine.




















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