Oltre 5 mila euro recuperati da una risparmiatrice milanese dopo l’estinzione anticipata di una cessione del quinto
MILANO – Ammontano a 3.602 euro e 2.138 euro le somme restituite da TutelaTi associazione consumatori a un cittadino del capoluogo lombardo, a seguito di attente e scrupolose analisi che hanno messo in luce come si fossero messi in atto numerosi raggiri da parte dell’istituto finanziario con cui aveva stipulato il contratto di cessione del quinto.
Il lavoratore aveva sottoscritto un finanziamento per ottenere una cessione del quinto dello stipendio, tipologia di prestito molto diffusa e ottenibile in tempi rapidi, ma quando si è trovato a voler recedere anticipatamente dal contratto (azione completamente legale, nonché un diritto del contraente), la Banca non gli ha versato le somme di rimborso che gli spettavano di diritto.
L’estinzione anticipata, infatti, prevede il rimborso obbligatorio a favore di chi ha contratto il prestito della parte non goduta dell’assicurazione vita, delle commissioni bancarie di intermediazione e quelle finanziarie.
Il cittadino, quindi, si è rivolto all’associazione Tutelati che l’ha assistito, recuperando in poco tempo quindi una somma di oltre 5 mila euro, dato che il consumatore aveva estinto anticipatamente due contratti con la stessa banca. Dopo un’attenta analisi dei documenti, inoltre, l’associazione si è accorta che le cifre di commissioni applicate erano troppo elevate.
Spesso le voci di spesa che costituiscono il contratto vengono gonfiate a tal punto da costituire una vessazione ai danni dei lavoratori o dei pensionati che si sono serviti del finanziamento in un momento di difficoltà economica personale.
In moltissimi casi è possibile ottenere la restituzione integrale delle commissioni e dei costi non maturati fino alla scadenza del contratto e anche verificare oneri illegali a carico del cittadino.